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Le radici della civiltà europea secondo Renzi

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di Luciano Lago

Affermazioni  fatte  da Renzi nel corso della sua visita in Israele : «Israele è il paese delle nostre radici, delle radici di tutto il mondo e anche il paese del nostro futuro». Renzi, nel suo discorso,  ha inoltre assicurato che i legami tra Italia e Israele «sono molto forti, in particolare forti in politica estera»
Sono affermazioni molto discutibili che denotano una ignoranza profonda della Storia, sembrano dettate dalla necessità di compiacere gli interlocutori (il governo Netanyahu),  meritano quindi  un approfondimento.

Sarebbe interessante capire di quali “radici israeliane” parla Renzi ? Forse si riferiva alle radici comuni in Terra Santa, la Palestina, dove hanno avuto origine le tre grandi religioni monoteistiche? Allora avrebbe dovuto precisare : le radici provengono dalla Palestina storica, che ospita luoghi come Gerusalemme, sacri a Ebraismo, Cristianesimo e Islam.
Sappiamo tutti che Israele è uno stato  artificiale creato nel 1948, per volontà delle grandi potenze, mediante l’espropriazione forzata delle terre dei palestinesi, con l’espulsione della popolazione autoctona, realizzando l’obiettivo del movimento sionista, instaurando di fatto una forma di neo colonialismo europeo nel Medio Oriente.

Cosa c’entrano queste pretese “radici” con  le vere radici culturali dell’Europa?

Non sono certo quelle che cita Renzi ma, secondo Franco Cardini  “……L’Europa come idea geografica nasce nell’antica Grecia, come parte del mondo conosciuto è antica e medievale, come realtà distinta dalla Cristianità latina è figlia del processo di laicizzazione e si può dire che emerga solo nel Sei-Settecento, a partire dalle paci di Westfalia, come realtà costituita dal “consesso delle nazioni cristiane”. E’ solo col romanticismo, penso soprattutto al “Novalis del Christenheit oder Europa”, che cristianità ed Europa vengono proposte come sinonimi.

Renzi in Israele

Parlando del ruolo del cattolicesimo nella costruzione europea, Cardini prosegue: “…..I cristiani d’Occidente, ben presto in vari modi riuniti nell’osservanza romana e nella lingua liturgica latina  (per quanto realtà locali, come la Chiesa celtica, abbiano sopravvissuto a lungo), hanno gradualmente costruito lo spazio geoculturale europeo attraverso il processo di cristianizzazione del mondo romano-ellenistico prima, celtico, germanico, slavo e baltico più tardi. Le esperienze della sia pur imperfetta unificazione politica carolingio-ottoniana e di quella ecclesiale e disciplinare da parte della Chiesa di Roma si sono poi perfezionate nell’unità culturale e intellettuale raggiunta in pieno XII con il metodo scolastico, la diffusione delle cattedrali e delle università, il ritorno in Occidente di parte della cultura greca attraverso le traduzioni arabe ed ebraiche e del diritto giustinianeo. Dal punto di vista della coscienza identitaria  religioso-intellettuale, l’Europa unita raggiunge la sua maturità tra XII e XIII secolo; maturità che viene tuttavia insidiata fin dal Due-Trecento dal sorgere delle monarchie feudali preludio degli stati assoluti e a partire dal Cinquecento dalla rottura dell’unità religiosa a causa della Riforma”.  Vedi: Francocardini.net

Di sicuro si può affermare che le radici originarie del’Europa non sono univoche, al contrario esse sono molteplici e risalgono a varie epoche storiche . La Chiesa cattolica e i tradizionalisti cattolici  vorrebbero  ricondurre la vasta e complessa cultura europea unicamente o prevalentemente alle radici giudaico-cristiane, la qual cosa condurrebbe ad una visione riduttiva della cultura europea, che in realtà ha risentito e si è beneficiata di vari influssi.  Senza considerare che, parlare del cristianesimo come di un fenomeno religioso/ culturale unitario, è quanto meno azzardato, viste le feroci e cruenti guerre di religione scoppiate nei secoli passati e alle divisioni ancora attuali tra cattolici, protestanti, anglicani, greco-ortodossi.  Sarebbe difficile pensare che gli europei attuali, dei paesi del  nord come di quelli sud, oggi ideologizzati in base al modernismo trionfante, possano tutti identificarsi con un unica confessione, quella cristiana o cattolica che, nella sua Storia, contiene molte pagine poco gloriose di oscurantismo, basti pensare all’ Inquisizione o al rifiuto delle scoperte scientifiche da parte delle gerarchie ecclesiastiche. Infatti nell’Unione Europea, dei 42 paesi che la compongono, quasi nessuno dei 42 paesi che compongono la UE ha voluto menzionare l’accenno alle radici cristiane, con l’eccezione di 4 paesi Grecia, Irlanda, Polonia e Slovacchia.

L’Europa possiede radici che provengono dalla antica civiltà celtica, oltre che  dalla grande tradizione greco-romana, dal  Sacro Romano Impero, dal Rinascimento, dall’Umanesimo e dall’Illuminismo, tutti fenomeni e correnti di pensiero che hanno lasciato sul corpo del continente tracce profonde e importantissime, non inferiori a quelle lasciate dall’influsso guidaico-cristiano.
Volendo analizzare  il valore di queste tracce nell’esperienza storica, può valere la pena rileggersi quanto scritto dal celebre studioso Giuseppe Tucci, il quale ha sostenuto che le radici più antiche della civiltà europea vanno rintracciate in Asia e, più in particolare, in quella meravigliosa cultura che in India ha dato nascita ai Veda. Il prof. Tucci coniò appositamente il termine ‘Eurasia’ per identificare quella vastissima area in cui egli — e ancor più gli studiosi che vennero dopo di lui — rintracciò precisi legami comuni talmente forti da condurre a un denominatore comune unico.

Sono state indagate ed esaminate in varie opere  le caratteristiche salienti che accomunano la vasta area indoeuropea (vedi Eurasia).  Indagini approfondite fatte da studiosi, esperti di antropologia ed di archeologia,  hanno appurato  che è proprio dall’antichissima cultura Arya, originaria dell’India, che si sono sviluppate le varie culture dei popoli dell’Europa — compresa la civiltà greca e quella celtica. Fino al secolo scorso, si propendeva a dimostrare  la tesi prevalente che l’origine dell’attuale civiltà umana fosse da attribuire alle popolazioni dei bianchi europei, iniziata nel vicino Oriente (Egitto e Mesopotamia) e sviluppata dai popoli del Caucaso e delle aree attigue. Tuttavia, recenti  scoperte  non lasciano dubbi circa le vere origini di tale civiltà.  Risulta importante per la Storia dell’Europa appurare quelle che sono state le vere origini e le radici della civiltà e  come da queste popolazioni siano derivate le evoluzioni  verse le forme sociali più evolute nell’antichità che hanno dato il via  alla civiltà  micenea, dorica e della Magna Grecia. Le due grandi branche di civiltà, differenziate fra loro, con caratteristiche divergenti, sono state quelle dell’Oriente  e dell’Occidente, entrambe hanno preso origine da quelle indoeuropea ove, nello stato iniziale,  riuscivano a mescolarsi ed a convivere fra loro. Da quelle origini sono venute fuori le Civiltà classiche che hanno fornito all’Europa Platone , Eschilo ed  Aristotele, la civiltà romana, Virgilio, Giustiniano e, di seguito,  il Sacro Romano impero, Carlo Magno, Federico II e la civiltà germanica.

Questa in sintesi  la Storia e le origini ben più complessa ed elaborata delle semplicistiche e riduttive dichiarazioni di Matteo Renzi. Bisogna poi accennare che, fatto ancora più grave, Renzi, nella sua visita in Israele,  neppure nomina i diritti del popolo palestinese, sottoposto ad un’opera di repressione e di pulizia etnica da parte di Israele, si limita a parlare del concetto ormai divenuto un luogo comune, dei “due popoli e due stati”, quando si sa benissimo che è proprio Israele quello che nega la legittimità ad uno Stato palestinese, opponendosi (con pretesti strumentali)  al suo riconoscimento internazionale.

Renzi  accenna anche alla ” sicurezza di Israele” come se questo sia il problema fondamentale dell’area (tesi israeliana) omettendo di dire che questo è il pretesto che ha consentito al governo di Tel Aviv di invadere ed occupare i paesi vicini (Libano e Cisgiordania), di essere la maggiore potenza militare dell’area, di scatenare aggressioni ingiustificate, come anche di sostenere i gruppi terroristi che combattono in Siria per rovesciare un governo legittimo. Un personaggio allineato in toto con le tesi atlantiste in un paese privo di una propria politica estera che non sia quella della NATO e della strategia del caos seminata dagli Stati Uniti in Medio Oriente ed altrove. Ne vediamo oggi le conseguenze in paesi come la Libia, l’Iraq, la Siria ed il Libano.

Le lamentele di Israele contro l’Iran, un paese che non possiede armamenti atomici, a differenza di Israele, che non ha mai invaso i paesi vicini, al contrario di Israele, che ha il suo pieno diritto di dotarsi di energia nucleare oltre che di essere considerato un paese emergente con una propria area di influenza politica ed economica. Le lamentele di Netanyahu e soci, se non fossero sostenute con milioni di dollari in una campagna mediatica  lanciata dall’AIPAC e le altre organizzazioni sioniste della potente lobby, lascerebbero il tempo che trovano.

Renzi accenna poi anche al presunto boicottaggio contro Israele, promosso da varie organizzazioni e stati che denunciano le violazioni dei diritti umani ed il genocidio attuato da Israele nei confronti della  popolazione palestinese. Per il fiorentino tutto questo non esiste e non se ne deve parlare.  Il boicottaggio contro Israele non si può fare, dice il fiorenetino (naturalmente si può fare però il boicottaggio con le sanzioni contro la Russia).

Sorvoliamo poi su altre dichiarazioni fatte da Renzi poichè si tratta di luoghi comuni della propaganda sionista che il fioretino dimostra di aver ben assimilato, come ad esempio “….l’antisemitismo è una minaccia per la pace, mai più”.  Certamente l’antisemitismo è un grande problema, mentre radere al suolo Gaza City ed annientare alcune migliaia di donne bambini innocenti , mantenere il blocco e l’assedio della striscia, dove vive circa un milione e mezzo di persone in condizioni disumane, quella non è per Renzi una “minaccia per la pace” ma piuttosto un “tributo alla sicurezza” di Israele.

Non si era mai vista da parte dell’Italia una politica così sfacciata di allineamento alla politica di USA ed Israele ed al doppio standard  utilizzato da Washington nel considerare i paesi alleati e quelli ostili agli interessi occidentali.  Per i primi  è vietato  qualsiasi boicottaggio o sanzione anche quando sono regimi (come Israele, l’Arabia Saudita, il Qatar, ecc.) che praticano le peggiori violazioni dei diritti umani , per i secondi (l’Iran, la Siria, la Corea del Nord, il Venezuela) ci si allinea alle campagne di demonizzazione attuate sotto la regia di Washington. Renzi  sembra deciso a  vincere il premio per il “miglior cameriere” di Obama. Il ragazzo è ambizioso.


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